IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  Visto il proprio decreto in data 18 gennaio 1995, con il  quale  al
Ministro  senza portafoglio prof. Adriano Ossicini e' stato conferito
l'incarico per la famiglia e la solidarieta' sociale;
  Visti gli articoli 5 e 9 della legge 23 agosto 1988, n. 400;
  Sentito il Consiglio dei Ministri;
                              Decreta:
  Il Ministro senza portafoglio per la  famiglia  e  la  solidarieta'
sociale,  prof.  Adriano  Ossicini,  e'  delegato  ad  esercitare  le
funzioni di coordinamento, di indirizzo, di promozione di iniziative,
anche normative, nonche' ogni altra funzione attribuita dalle vigenti
disposizioni al Presidente del Consiglio dei  Ministri,  avvalendosi,
ove   necessario,   dei   mezzi   di   comunicazione,  nelle  materie
concernenti:
    a) le tematiche della famiglia - ivi comprese le  iniziative  per
l'anno  internazionale della famiglia, indetto con risoluzione ONU n.
45/133  e  le  problematiche  familiari  inerenti   la   tutela   del
consumatore -, mediante l'adozione di iniziative normative e sociali,
coordinando  l'attivita'  di  amministrazioni statali e di altri enti
pubblici interessati;
    b) la tutela dei  minori,  promuovendo  e  coordinando  tutte  le
iniziative  necessarie - ivi compresi, d'intesa con il Ministro degli
affari esteri, gli interventi  in  caso  di  emergenze  di  carattere
internazionale  -,  anche  tramite  la verifica dell'attuazione della
"dichiarazione mondiale ONU sulla sopravvivenza, la protezione  e  lo
sviluppo  dell'infanzia",  costituendo  un osservatorio nazionale sui
problemi dei minori, elaborando una proposta di statuto  dei  diritti
del  minore  e  assumendo,  d'intesa  con  il  Ministro  di  grazia a
giustizia, l'iniziativa legislativa volta alla semplificazione  delle
vigenti procedure in materia di adozione;
    c)  le  politiche  in  favore  dell'adolescenza  e  dei  giovani,
finalizzate al recupero  e  alla  prevenzione  del  disagio  e  della
devianza,  coordinando  in tal senso le amministrazioni statali e gli
altri enti pubblici interessati;
    d) il coordinamento  delle  politiche  in  favore  delle  persone
anziane,  ivi compresa la predisposizione della relazione biennale al
Parlamento sulla condizione dell'anziano;
    e)  le   problematiche   sociali   emergenti,   con   particolare
riferimento alle azioni finalizzate a contrastare le nuove poverta' e
l'emarginazione;
    f)  l'informazione  sullo  stato  delle iniziative concernenti la
politica sociale,  i  criteri  della  spesa  sociale  ed  i  relativi
strumenti  di  intervento,  anche  mediante  la  costituzione  di una
banca-dati;
    g) la definizione di interventi  attinenti  ai  servizi  sociali,
anche  mediante  la  previsione di utilizzo di obiettori di coscienza
d'intesa  con   il   Ministro   della   difesa,   l'elaborazione   di
progetti-pilota,  di  studi  e  proposte  di  riforma delle normative
vigenti, d'intesa con le altre amministrazioni interessate, miranti a
garantire l'effettivo accesso di tutti i cittadini ai servizi stessi;
    h)  il  coordinamento sul piano interno delle iniziative relative
ai problemi dell'immigrazione con riferimento  all'accoglienza  delle
persone immigrate;
    i)  i  rapporti e la cooperazione con gli organismi competenti in
Italia e all'estero nelle  materie  oggetto  della  presente  delega,
d'intesa con gli altri Ministri interessati.
  Il Ministro e' altresi' delegato:
   1)  a  presiedere  il  Comitato  nazionale  di  coordinamento  per
l'azione antidroga ed a tutti gli adempimenti in tema  di  disciplina
degli   stupefacenti  e  sostanze  psicotrope,  prevenzione,  cura  e
riabilitazione dei relativi stati di  tossicodipendenza,  di  cui  al
testo  unico  approvato con decreto del Presidente della Repubblica 9
ottobre 1990, n. 309;
   2) a provvedere agli adempimenti previsti dalla legge 22  novembre
1990, n. 354, istitutiva della commissione di indagine sulla poverta'
e l'emarginazione;
   3) ad assicurare l'applicazione:
    della   legge   5   febbraio  1992,  n.  104  (legge  quadro  per
l'assistenza,  l'integrazione  sociale  e  i  diritti  delle  persone
handicappate);
    della  legge  19  luglio 1991, n. 216 (primi interventi in favore
dei  minori  soggetti  a  rischio  di  coinvolgimento  in   attivita'
criminose);
    della   legge   11   agosto   1991,  n.  266  (legge  quadro  sul
volontariato);
   4) ad assicurare l'esecuzione dei compiti  che  ogni  altra  legge
assegna al Ministro per gli affari sociali;
   5)  a  provvedere,  nelle  materie di cui alla presente delega, ad
intese e concerti di competenza della Presidenza  del  Consiglio  dei
Ministri  necessari  per  le  iniziative,  anche  normative, di altre
amministrazioni, nonche' a presiedere  il  Comitato  nazionale  sulla
popolazione ed a coordinare le attivita' e la partecipazione italiana
al vertice mondiale per lo sviluppo sociale;
   6)  a  designare rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei
Ministri in organi, commissioni, comitati, gruppi di lavoro ed  altri
organismi  di  studio, tecnico-amministrativi e consultivi, operanti,
nelle  materie  di   cui   alla   presente   delega,   presso   altre
amministrazioni ed istituzioni;
   7)   a   costituire   comitati,  commissioni  ed  altri  organismi
collegiali di studio, consulenza e supporto tecnico nelle materie  di
cui alla presente delega.
  Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
   Roma, 26 gennaio 1995
                                                  Il Presidente: DINI